Giovedì 10 Ottobre 2024
Allenare il pensiero critico nell’era delle intelligenze artificiali generative
Nell’era digitale in cui viviamo, l’intelligenza artificiale IA (in alternativa, in inglese: AI, ovvero Artificial Intelligence) sta trasformando radicalmente il nostro modo di apprendere, lavorare e interagire con il mondo. Strumenti come le AI generative, capaci di creare testi, immagini, spartiti musicali, ricette e fornire risposte e soluzioni in pochi secondi, sono diventati una presenza sempre più comune nella nostra vita quotidiana. Tuttavia, con queste nuove tecnologie arriva anche una sfida importante: saper mantenere allenato il pensiero critico.
Essere dotati di quello che in inglese è definito come “critical thinking” è una competenza chiave per chi si affaccia al mondo digitale e informatico, poiché consente di analizzare, valutare e interpretare dati e segnali provenienti da algoritmi e software, senza accettare passivamente le informazioni che essi erogano agli utenti.
Cosa significa avere la capacità di pensiero critico
Ma che cos’è il pensiero critico esattamente? Esso consiste nella capacità di saper prendere decisioni consapevoli, riconoscere errori nei dati che riceviamo e a risolvere problemi in maniera ragionata e razionale.
Viene da sé che avere capacità critica significhi essere in grado di analizzare le informazioni in modo oggettivo, riflettere su di esse e arrivare a conclusioni basate su logica e ragionamento. Chi possiede un forte pensiero critico non si limita ad accettare per vere informazioni qualsiasi senza porsi delle domande, ma le verifica attraverso ricerche e confronti con altre fonti.
Non è difficile immaginare quanto lo sviluppo del critical thinking sia essenziale in una società dominata dai social, in cui siamo bombardati da ipotesi, opinioni, recensioni e contenuti generati da persone di tutto il mondo, anche poco informate, oppure da sistemi che in maniera automatica interpretano dati sterili o poco accurati.
Come sviluppare il pensiero critico
Nella società odierna, sembra non essere più troppo importante distinguersi dagli altri, ma omologarsi alla massa. Questo tipo di tendenza è proprio ciò che contribuisce ad annichilire il pensiero critico, il quale diventa persino superfluo se si crede che sia giusto rispondere alle situazioni incombenti con l’indifferenza o semplicemente adeguandosi a ciò che ritengono più giusto gli altri.
Come tutte le cose, quindi, sviluppare il pensiero critico richiede pratica e impegno ed è possibile mantenerlo vivido e migliorare questa abilità seguendo alcuni semplici consigli:
- domandare e dubitare: non accettare mai informazioni per vere solo perché sono facilmente disponibili. Chiediti da dove provengono, chi le ha create e a quale scopo;
- valutare diverse prospettive: prima di farti un’opinione su un determinato argomento, esamina diversi punti di vista. Questo ti aiuta a comprenderne il contesto e a evitare pregiudizi;
- essere curiosi: la curiosità sta alla base del pensiero critico. Essere affamati di sapere stimola la riflessione e il confronto e permette di imparare cose nuove, che alimentano la propria capacità analitica;
- riconoscere i propri bias cognitivi: tutti abbiamo pregiudizi. Imparare a riconoscere i propri errori di valutazione rispetto ad alcune situazioni o concetti è fondamentale per sviluppare una capacità di giudizio più efficace.

AI: come influenza il nostro pensiero critico
Gli algoritmi di AI sono progettati per processare enormi quantità di dati, identificare pattern e generare risposte o contenuti che spesso sembrano estremamente convincenti. Ciò può indurre a fare affidamento totale sulla tecnologia, riducendo il nostro bisogno di mettere in discussione le informazioni che riceviamo. Se non stiamo attenti, però, la dipendenza dall’intelligenza artificiale potrebbe ostacolare lo sviluppo del pensiero critico, trasformandoci in semplici consumatori di contenuti anziché in pensatori attivi e riflessivi.
Per quanto reale possa sembrare, sappiamo che l’immagine di un lama in versione Albert Einstein non può essere stata scattata da una fotocamera nel mondo reale, ma vi sono casi in cui risulta più difficile identificare i risultati non veri forniti dall’AI, ed essa può commettere molti più errori di quanto riteniamo possibile.
Questo, solitamente, è dovuto alle limitazioni legate ai dati con cui viene addestrata. Ad esempio: se si insegnasse all’intelligenza artificiale che unendo i colori blu e giallo si ottiene il viola al posto del verde, lo strumento, come risposta alla domanda: “che colore si ottiene unendo blu e giallo?” risponderebbe “viola” e non “verde”, che però è la risposta corretta, validata da prove sperimentali.
Sviluppare un pensiero critico forte, significa dunque affrontare il futuro con una mente aperta e pronta a cogliere le opportunità, evitando di farsi sopraffare dalla complessità delle nuove tecnologie.
Imparare a usare in senso critico l’intelligenza artificiale
Nell’uso quotidiano dell’AI, è fondamentale non solo saperla utilizzare in modo pratico, ma anche sviluppare un atteggiamento critico verso i suoi risultati. Ecco come puoi farlo:
- verifica le fonti: se un’intelligenza artificiale ti fornisce un’informazione o una soluzione, cerca di approfondire ulteriormente. Non accontentarti della prima risposta che ottieni: chiediti se ciò che ti viene proposto ha senso, se ci sono errori logici e, infine, consulta altre fonti per confermare la validità dei dati;
- comprendine i limiti: le intelligenze artificiali sono potenti, ma non infallibili: possono fare errori o interpretare male alcuni dati. Avere consapevolezza dei loro limiti ti aiuterà a non prenderle come verità assoluta;
- utilizza l’AI solo come strumento: L’intelligenza artificiale può essere un valido supporto per risolvere problemi complessi o velocizzare alcune attività, ma non dovrebbe mai sostituire il tuo pensiero critico. Usala per migliorare le tue capacità, ma non per delegare totalmente il processo decisionale.
In definitiva, il futuro del lavoro e dell’apprendimento si intreccia sempre più con l’intelligenza artificiale, ma è il pensiero critico che ci permetterà di rimanere attori protagonisti in questo scenario tecnologico. Nel nostro corso di alta formazione in marketing digitale e AI, insegnamo ai nostri studenti ad usare con metodo e senso etico l’AI, in modo da poterla sfruttare al massimo, ma sempre con criterio, per i lavori del futuro. Imparare a sviluppare il pensiero critico non è solo una soft skill utile, richiesta da molte aziende in fase di assunzione, ma è anche essenziale per navigare il mondo digitale con consapevolezza, responsabilità e successo.