L’attività fisica giova sulla salute

Tutti conoscono i vantaggi dello sport sulla salute: esso contribuisce allo sviluppo di un apparato cardiovascolare sano, riducendo il rischio di obesità e malattie croniche come il diabete, migliora la digestione, previene l’osteoporosi, apporta numerosi benefici all’apparato muscolo-scheletrico, riduce la depressione, lo stress e l’ansia e quindi fa bene anche alla mente. Diamo per scontati questi concetti, ma è sempre bene ricordarli, perché sono importanti per vivere una vita in buona salute.

Basterebbe anche solo questo per scegliere di indirizzare i propri figli verso una disciplina motoria, ma c’è dell’altro: l’attività fisica ha un impatto positivo anche sul sociale.

L’impatto sociale dello sport

In pochi conoscono i benefici sociali determinati dalla pratica dell’attività fisica.
Secondo il progetto di ricerca “RIUNISCI” (i cui dati sono stati raccolti dall’Università Bicocca di Milano con il contributo di Sport e Salute e il sostegno degli enti AiCS, ACSI, CSEN e Libertas) nato con l’intento di valutare l’impatto sociale dello sport, i benefici economico-sociali derivanti dalla promozione dello sport di base sono numerosi.
Questi profitti sono stati analizzati utilizzando il modello SROI (Social Return on Investment), che permette di stabilire il valore economico di un progetto e di capire quanto beneficio sociale otteniamo per ogni euro che investiamo in esso.

È bene che tu sappia che lo sport, pur rappresentando solo lo 0,2% degli investimenti globali (meno di un decimo rispetto all’industria bellica), genera degli SROI altissimi, per cui fa del bene anche allo stato e alle comunità che vi ci vivono.

Infatti, ogni euro investito in sport (ad esempio per creare un campo sportivo o un centro fitness nella periferia di una città) impatta positivamente su due livelli:

• sui praticanti (i ragazzi della zona scelgono questo luogo al posto della strada come punto di riferimento per l’aggregazione);
• in termini di: benessere psico-fisico, qualità e durata della vita, senso di appartenenza e coinvolgimento, capacità di risolvere problemi e gestire situazioni complesse, diminuzione di dipendenze e pratiche nocive, miglioramento delle relazioni sociali e della percezione di sé.

Questi benefici sui singoli, si riflettono positivamente su tutto il tessuto socio-economico di appartenenza, determinando la diminuzione di spese mediche e suicidi, l’aumento dell’occupazione e del benessere sociale, la riduzione della criminalità e delle dipendenze.

Come funziona il modello SROI

Sostanzialmente si attribuisce un valore numerico ai risultati positivi che un’azione produce (es: benessere delle persone, effetti positivi su una comunità, ecc…). Il SROI traduce questi risultati in valuta, permettendoci di capire meglio quanto sia davvero proficuo dal punto di vista sociale un investimento oppure un’iniziativa. 

Date queste premesse, è emerso che in Italia, l’indice SROI dello sport di base è pari a 2,42, ciò significa che a fronte di 957.041 euro investiti per lo sport, il valore netto sociale ottenuto è stato di 2 milioni e 316 mila euro, dunque, per ogni euro investito sul progetto, sono stati generati 2,42 euro di “valore sociale”.

I vantaggi dello sport tradotti in valuta

Il risultato di 2,316 Mln si esplicita in varie voci a seconda dell’obiettivo raggiunto:

• € 1.300.000 è il valore che corrisponde al miglioramento delle soft skill e di tutte quelle competenze trasversali che si acquisiscono facendo sport (spirito di squadra, coraggio, autostima, abilità comunicative, gestione del tempo, problem solving e tante altre…);
• € 400.000 corrispondono all’aumento della consapevolezza sull’uguaglianza di genere;
• € 350.000 corrispondono ad una crescita della consapevolezza dei bisogni dei soggetti con disabilità e delle persone a rischio emarginazione;
• € 130.000 valgono il miglioramento dello stile di vita e l’adozione di comportamenti più salutari;
• € 125.000 è il valore dell’aumento dello scambio interculturale.

Perché scegliere di indirizzare i propri figli allo sport

Grazie ad un virtuoso progetto di SROI che vede coinvolti sport ed educazione, la Regione Lombardia accredita e finanzia dei percorsi di formazione professionale in alternativa alla scuola dell’obbligo per diventare Tecnico dello sport.
I ragazzi, dopo la terza media, avranno la possibilità di frequentare una scuola della durata di 4 anni, durante la quale, oltre allo studio classico previsto dai curriculum ministeriali, praticheranno numerose competizioni individuali e di squadra, acquisiranno le conoscenze necessarie per animare impianti sportivi, ma anche per promuovere ed organizzare eventi legati a questo mondo.

Essence Academy propone il corso in Tecnico dello Sport che si tiene ogni anno a Monza, da settembre a giugno in partnership con le realtà sportive di eccellenza del territorio, come la Vero Volley di Monza.
Si tratta di un progetto ad altissimo S-ROI perché, oltre ai benefici personali che derivano dalla pratica sportiva, gli iscritti godono anche di vantaggi “socio-economici”:

1. l’abbandono scolastico in questi percorsi è di molto inferiore alla media;
2. la percentuale di occupati dopo il diploma è altissima. Questo aspetto è sicuramente dovuto anche agli investimenti in crescita da parte della regione Lombardia (in vista delle Olimpiadi invernali 2026) che generano un circolo virtuoso di nuovi sbocchi occupazionali per i giovani.

In via definitiva, aiutare i propri figli a scegliere di praticare attività fisica fin da bambini è una scelta intelligente sia dal punto di vista della salute fisica che emotiva e psicologica, infatti, lo sport, oltre ad alimentare fiducia in sé stessi in età evolutiva, genera la propensione verso una carriera legata a questo settore, che porta benefici anche a comunità e governi.

Richiedi informazioni

ContattaciScrivici