Venerdì 18 Dicembre 2020
Didattica Digitale e Smart Workers
Lavoro da remoto, smart workers e tecnologia didattica
È opinione comune che, anche dopo la fine della crisi Covid-19, molte persone continueranno a lavorare da remoto; forse non tutti i giorni, ma con frequenza molto superiore al passato. Insomma, diventeremo tutti smark workers, magari solo part-time e con flessibilità.
Lavorare da remoto, come ormai sappiamo bene, comporta un set di abilità un poco diverse da quelle necessarie nella classica “vita d’ufficio”. Interfacciarsi su Skype non è come fare capolino nell’ufficio del collega. La connessione wi-fi da casa non è sempre perfetta, e ci può essere “competizione” fra vari membri del nucleo familiare per accaparrarsi la banda disponibile. I documenti non sono tutti sotto mano, e bisogna averli digitalizzati prima, e imparare a consultarli online. La riunione su Zoom è molto diversa da quella che si faceva in sala meeting. Lo stesso vale per lo smart management: la gestione da remoto di risorse e progetti implica un livello di attenzione e d’interazione molto maggiore.
Insomma, mentre ognuno di noi adulti sta dovendo almeno in parte reimparare come si lavora, la nostra didattica a distanza sta preparando i nostri studenti a diventare smart workers futuro, perché ognuno di loro si sta già confrontando quotidianamente con tutti questi problemi. Quando approderanno nel mondo del lavoro, saranno già “naturalmente” dotati di tutte quelle abilità per lavorare da remoto con efficacia e successo.
Peraltro, molti di loro potrebbe diventare non solo degli ottimi smart workers, ma dei veri “smartwork manager”, ovvero responsabili del buon funzionamento del lavoro da remoto di tutto l’azienda. Una delle principali difficoltà incontrate dalle imprese italiane nell’organizzazione del lavoro da remoto è legata alla consultabilità a distanza di documenti costituenti l’archivio aziendale corrente. Il lavoro di digitalizzazione di documenti cultural-storici svolto dai nostri studenti nel corso CULTURA E ARCHIVI DIGITALIZZATI è validissimo anche per gli archivi correnti. Catalogare, repertoriare, digitalizzare e “mettere a sistema” sono competenze specifiche sempre più richieste dalle aziende.