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Essence Academy

Lunedì 30 Marzo 2020

Bollettino Essence n.5


Carissimi studenti e colleghi, egregi genitori,

Restare positivi in una crisi non significa continuare a ripetersi che tutto andrà bene come in una ninna-nanna. Incrociare le dita e sperare in bene, senza fare altro, può condurre a situazioni come quella raffigurata sotto; in ogni caso, osservare a capo chino tutti i divieti (giustamente) imposti, dolendosi delle limitazioni e basta, non porta ad uno stato d’animo positivo. Un atteggiamento che sia realmente positivo si traduce invece in azioni concrete e efficaci, condotte con coscienza e lucidità (pur nel rispetto dei divieti). La routine alla quale molti di noi sono sottoposti in questo periodo porta esattamente al contrario: la ripetizione e la noia inducono svogliatezza e trasandatezza nei pensieri e nelle azioni. Un’azione efficace e positiva può essere fisica (faccio esercizi ogni mattina con una delle mille app di personal trainer); o mentale (leggo e cerco di dare una mia personale interpretazione a “Alice nel paese delle meraviglie”, il libro perfetto per questo momento assurdo); oppure qualcosa che è un misto: come dormire, meglio e/o di più.

Ci riferiamo qui al sonno profondo di cui si gode di notte e a letto, non al sonnecchiare svogliato sul sofà. Parliamo di quello stato di benessere ipnotico che ci grazia dopo una giornata intensa, e non del dormiveglia ozioso durante il giorno. Infatti, è solo quando ci “spegniamo” completamente (cioè quando si disattivano il nostro sistema logico e sensoriale) che il nostro cervello intraprende le “sue” azioni di riordino di informazioni e emozioni, di reset di organi e ormoni.

Un italiano su tre dorme meno di quanto avrebbe veramente bisogno, spesso senza saperlo. Il reale fabbisogno di sonno è meno variabile di quanto non si creda, ed è scientificamente provato che la qualità di vita di chi dorme mediamente fra sette e nove ore per notte è migliore di quella di cui gode chi ne dorme meno di sette.
Una ricerca dell’Università della California a San Francisco ha dimostrato che il funzionamento del sistema immunitario è direttamente proporzionale al numero di ore di sonno. Non solo: numerose ricerche hanno dimostrato che un numero insufficiente di ore di sonno abbassa le difese antitumorali; al punto che il governo danese ha indennizzato delle infermiere che, dopo aver lavorato per anni in turni notturni, avevano sofferto di tumore al seno. Più in generale, è stato conclusivamente dimostrato che la giusta qualità e quantità di sonno migliorano il metabolismo dei grassi, il funzionamento del sistema riproduttivo, la lucidità e l’umore. È bizzarro come i sistemi sanitari non sembrino aver colto l’importanza di queste evidenze scientifiche, che sono pubbliche da tempo, trascurandole in un momento come questo. In conclusione: dormire abbastanza di notte ci fa vivere meglio e in modo più attivo; e giornate di benessere e attività migliorano la qualità del sonno. Un classico circolo virtuoso, che può rivelarsi prezioso in questo momento.

Monza, 30-03-2020

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